Torna stasera in tv, su Rai 3 alle ore 21:20, il consueto appuntamento con il programma di inchiesta “Report”, condotto da Sigfrido Ranucci. Nella puntata di oggi, lunedì 11 maggio 2020, saranno 4 le inchieste messe sul campo, tutte riguardanti il tema del Coronavirus.
Il titolo della puntata di “Report” in onda stasera su Rai 3 in prima serata è “Disorganizzazione mondiale“. Inevitabilmente si parla del Coronavirus Nella prima inchiesta, sotto la lente d’ingradimento il comportamento dell’OMS. Il suo ritardo ingiustificato nel dichiarare pandemico il Covid-19, le indicazioni ai Paesi sul come affrontarte il virus, poco chiare e contraddittorie sulla gestione dell’emergenza, si cerca una risposta a tutti gli errori commessi. C’entra qualcosa la provenienza dei finanziamenti ricevuti e le case farmaceutiche?
“La scorciatoia” è il titolo della seconda inchiesta di Report. L’app “Immuni” sta per entrare in funzione in Italia, probabilmente a fine maggio 2020. La scelta del progetto è caduta sulla società Bending Spoons in collaborazione con il centro medico Sant’Agostino. Nomi altisonanti risultano soci, dai figli Berlusconi a Giuliana Benetton, passando per Renzo Rosso e il fondo asiatico Nuo Capital. Perchè è stato scelto questo tra i 300 presentati? Sarà davvero così utile l’app Immuni, visto che scaricarla è facoltativo e serve una connessione Bluetooth? Quanto è a rischio la privacy dei cittadini che la utilizeranno?
“Emergenza bombole di ossigeno” è la terza inchiesta della puntata di Report in onda lunedì 11 giugno 2020. Una bombola per l’ossigenoterapia può salvare la vita. Ma l’Italia e soprattutto le regioni e le province più colpite, ne dispongono sufficientemente per affrontare il rischio di un contagio da Covid-19 di ritorno, quindi una nuova emergenza samitaria?
Ultima inchiesta di Report “Chi trova un vaccino trova un tesoro”. Da tempo la scienza medica è partita a caccia del vaccino contro il Covid-19. Sembra una battaglia a chi riesce prima a sperimentare il proprio sull’uomo. Altri scienziati hanno da poco ripreso il lavoro iniziato con il virus della Sars. A questo punto, ci si chiede perchè ci si sia fermati, nonostante una nuova pandemia avrebbe avuto buone possibilità di colpire ancora.