Televisione

Lorella Cuccarini e Alberto Matano: nel giorno di Pasquetta elogio a tutto il popolo italiano

Pubblicato da
Giovanni Barreca

Il programma “La vita in diretta”, condotto da Lorella Cuccarini e Alberto Matano, è andato in onda anche nella giornata di Pasquetta, anche se solo nella seconda parte, quella che va in onda dalle ore 15,50 alle ore 18,45.

Lorella Cuccarini e Alberto Matano elogiano il popolo italiano

Nella trasmissione di Pasquetta entrambi i conduttori hanno scelto di iniziare la puntata facendo gli auguri a tutti i telespettatori con la seguente frase: “Quella di oggi è una Pasquetta particolare, ma siamo comunque felici di farvi compagnia”.

Dopo di questo è iniziata la puntata, durante la quale sono state mandate delle immagini completamente dedicate a tutte quelle persone che in questo momento stanno combattendo contro il Coronavirus, in particolare a tutti quelli che sono ricoverati negli ospedali in tutta Italia.

Lorella Cuccarini, ancora una volta, ha chiesto ai cittadini di fare un ultimo sforzo e rimanere ancora a casa, limitando così la diffusione del virus, in modo da liberarci da questo male ed essere liberi, lentamente, di ritornare alla nostra vita.

Dice ancora la conduttrice che adesso è ancora più difficile: le giornate sono davvero belle e piene di sole, quasi estive, ma bisogna resistere e sembra che, tranne qualche caso isolato, gli italiani a Pasqua e Pasquetta siano stati molto diligenti.

Poi Lorella Cuccarini si è messa un po’ a scherzare, dicendo che probabilmente la gita fuori porta quest’anno la faremo fuori dai nostri balconi. Poi è intervenuto anche il collega Alberto Matano, che ha trovato il modo di ringraziare tutti gli italiani che hanno rispettato le regole imposte dal Governo.

A testimonianza di tutto questo ha tenuto a precisare che, proprio nel giorno di Pasquetta, ha notato, andando al lavoro, che le strade erano completamente vuote, ad ulteriore dimostrazione che il popolo italiano vuole che questo periodo passi presto, per poi essere liberi di uscire.

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Giovanni Barreca