Alessandro Borghese e il suo appello allo Stato: ‘Non si può resistere a lungo’

Alessandro Borghese lancia un appello allo Stato in favore di tutta la categoria. Si vuole sapere di più, le troppe incertezze fanno male al settore
Alessandro Borghese

Alessandro Borghese lancia un appello allo Stato per l’emergenza Coronavirus e, in un’intervista per il Corriere, si lascia andare ad alcune dichiarazioni davvero molto forti. Dichiara che così non si può andare più avanti, non si potrà resistere più a lungo in queste condizioni: vediamo quali sono state le sue parole.

Alessandro Borghese e il suo appello allo Stato

Il fenomeno Coronavirus ha sconvolto e sta sconvolgendo tutto il mondo, ha completamente stravolto le nostre vite e ha portato delle disastrose conseguenze nel lavoro ad almeno l’80% dei settori. Per questo molte persone del mondo dello spettacolo da qualche settimana si sono esposte in prima persona per fare un appello allo Stato, per cercare di sapere qualcosa in più e, in qualche modo, cercare di ripartire.

Abbiamo visto come, qualche settimana fa, Tiziano Ferro abbia lanciato un appello tramite la trasmissione di Fabio Fazio “Che tempo che fa”; tramite i social sia Alessandra Amoroso che Ultimo, tramite “Domenica in” Claudio Amendola e tanti altri.

Per la sua categoria è intervenuto anche Alessandro Borghese, rinomato chef e protagonista assoluto del programma “4 Ristoranti”, che ha voluto lanciare un appello per tutta la categoria allo Stato.

Il settore della ristorazione è quello più colpito da questa emergenza Coronavirus. Anche con la fase 2 ci dovranno essere delle modifiche clamorose, che determineranno ulteriori limitazioni e perdite nel settore.

Alessandro Borghese, durante una chiacchierata con il Corriere, espone tutta la sua preoccupazione per questa emergenza. Non solo i due mesi di chiusura totale, ma adesso le mancate certezze del Governo riguardo la riapertura non fanno pensare a nulla di buono. La situazione è complicata e le parole dello chef sono chiare.

Ecco le dichiarazioni dello chef al giornale: “Sto anticipando l’assegno della cassa integrazione ai miei 64 collaboratori, ma così non si può resistere a lungo. Se le cose non si smuovono dovrò decidere cosa fare con il personale, le spese di affitto e le bollette. Ma è un’evenienza in cui spero di non dovermi trovare”.

 

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