16 giugno 2020 – In attesa di fare la valigia per ricominciare a viaggiare a lungo raggio, basta accendere la televisione per arrivare dall’altra parte del mondo, almeno con l’immaginazione. Ecco una carrellata di film e serie TV ambientati a Tokyo, dai classici ai kolossal, fino alle proposte più recenti di Netflix e Amazon Prime, che mostrano i posti più celebri e gli angoli meno conosciuti della capitale nipponica attraverso le storie appassionanti dei protagonisti.
La pellicola, che nel 2014 è valsa l’Oscar a Sofia Coppola per la migliore sceneggiatura originale, è un must per chi ama le storie d’amore e amicizia non convenzionali, come quella di cui sono protagonisti Bill Murray e Scarlett Johansson. Il film esplora il tema della solitudine e dell’incomunicabilità, raccontando l’incontro di due anime perse che si scoprono in un momento di grande fragilità. Le luci di una Tokyo frenetica, fatta di insegne luminose e colorate si contrappongono al mondo interiore dei personaggi, che trovano la loro dimensione ideale nell’ambiente rilassato del Park Hyatt Tokyo Hotel e del suo New York Bar, il ristorante con vista panoramica situato al 52° piano dell’edificio nel cuore di Shinjuku, il vivace quartiere finanziario e dei divertimenti. Qui i due protagonisti si incontrano per la prima volta e approfondiscono la loro amicizia, confrontandosi spesso sulle differenze tra lo stile di vita di Tokyo e quello occidentale.
Per chi preferisce i film d’azione da guardare con il fiato sospeso, il terzo capitolo della celebre saga di Fast & Furious, uscito nel 2006 e attualmente disponibile su Netflix, permette di lanciarsi letteralmente tra le strade di Tokyo attraverso riprese avvincenti e panorami metropolitani mozzafiato. Mentre i protagonisti si dedicano al mondo sotterraneo del drifting, sfidandosi in adrenaliniche corse automobilistiche clandestine, gli spettatori hanno l’occasione di scoprire il lato più “tosto” della capitale. Tra sgommate e manovre spettacolari, l’atmosfera travolgente della città è presente in ogni istante del film, raggiungendo il culmine nella celebre scena di inseguimento ambientata all’incrocio di Shibuya, famoso per essere uno degli attraversamenti più trafficati al mondo e una tappa imperdibile per ogni viaggiatore.
Gli amanti della cucina orientale, e in particolare delle specialità gastronomiche giapponesi, non possono perdersi questo delizioso film del 2008. La protagonista è una giovane studentessa americana interpretata da Brittany Murphy: dopo essere stata lasciata dal fidanzato, si ritrova sola e demotivata a Tokyo, dove si rifugia nel bistrot di ramen sotto casa cominciando una lunga opera di convincimento nei confronti del burbero proprietario per farsi insegnare l’antica arte della preparazione di questo piatto. Il film, con il suo tono leggero e spensierato, mette in luce i grandi valori della cultura giapponese – fondamentali anche nella tradizione culinaria – come la passione, la pazienza e la dedizione per il proprio lavoro, offrendo un punto di vista non scontato sugli usi e costumi nipponici e facendo venire una gran voglia di assaggiare l’autentico ramen servito nei locali tradizionali della città.
Tokyo è immersa in uno scenario decisamente più irreale nella serie di kolossal giapponesi dedicati a Godzilla, divenuti ormai dei classici in tutto il mondo. Se il film degli anni Cinquanta dà inizio alla saga del kaijū, il mostro misterioso della tradizione giapponese, segnando le origini del genere cinematografico, il più recente remake (disponibile su Prime Video con il nome originale “Shin Godzilla”) stupisce con i suoi incredibili effetti speciali, che rendono le scene più che realistiche. Una curiosità: i film sono diventati così popolari nella cultura giapponese da diventare a una delle attrazioni turistiche di Tokyo; nel quartiere di Kabukichō, Shinjuku si può scorgere la Godzilla Head, una gigante scultura della testa del mostro che fa capolino tra i palazzi.
Non può mancare una proposta tra gli anime: “Your Name.” ha riscosso un enorme successo anche tra chi non ha familiarità con il genere, affermandosi al primo posto tra i film giapponesi che hanno incassato di più in tutto il mondo. Questa piccola perla di animazione del 2016, disponibile nel catalogo di Netflix, riproduce con estrema fedeltà i luoghi di Tokyo, che fanno da sfondo alla storia surreale di due adolescenti divise tra una piccola cittadina di montagna nei dintorni di Tokyo e il centro della metropoli. Dall’incrocio Nishi Shinjuku circondato dai grattacieli, al Shinjuku Kabukicho Yunika Building, per poi arrivare al Santuario Shintoista Suga, luogo centrale nella storia, lo spettatore ha l’occasione di ripercorrere i luoghi più amati della capitale del Sol Levante, raccontati con cura di dettagli attraverso lo sguardo visionario del regista Makoto Shinkai.
Per un’immersione nella vita notturna e nelle storie degli abitanti di Tokyo, questa serie TV prodotta in Giappone e da poco disponibile su Netflix – tratta dal manga Shinya Shokudo – racconta la realtà urbana della metropoli, vista attraverso gli occhi del proprietario di un piccolo ristorante izakaya. Aperto da mezzanotte fino all’alba, il locale apparentemente ordinario diventa teatro di incontri con i clienti occasionali, con cui si sviluppano dei rapporti profondi attraverso la condivisione dei piatti. Una storia fatta di contrasti, in cui si contrappongono la dimensione intima del ristorante e quella dinamica e caotica del quartiere di Shinjuku, che fa da cornice agli eventi.
Per chi ama le trame più profonde, è disponibile su Prime Video la serie Tokyo Girl, in cui la capitale nipponica fa da sfondo a una storia di crescita personale, che regala una prospettiva tutta femminile sulla cultura giapponese e sulla vita nella metropoli. Nell’ampio arco temporale in cui si svolge la storia, lo spettatore segue la storia di Aya, una giovane ragazza di paese che si trasferisce a Tokyo e cerca di adattarsi alla vita della grande città, imparando lezioni di vita tra carriera, amore e ambizioni personali. Tra i tanti quartieri che appaiono nella serie ci sono Ebisu, Ginza e Yoyogi Uehara.