Dopo quattro mesi dal lancio, la docuserie SanPa: Luci e tenebre a San Patrignano continua a far parlare di sé. La notizia di oggi riguarda Giacomo e Andrea Muccioli, figli del fondatore della comunità del centro, Vincenzo Muccioli, che hanno presentato una querela ai carabinieri per diffamazione aggravata nei confronti di Netflix, come riferisce il Corriere Romagna. La querela è appena stata avanzata alla procura della Repubblica. Da valutare ci sono ulteriori profili di responsabilità inerenti alla privacy.
SanPa: provvedimenti legali contro Netflix
La docuserie SanPa contiene lunghi stralci di intervista ad Andrea e, secondo i figli di Muccioli, fornirebbe una distorta ricostruzione sia della vita del fondatore sia delle vicende della comunità di recupero per tossicodipendenti. Tra gli altri aspetti dello show che hanno fatto storcere il naso ai figli, da cui il provvedimento appena reso noto, quelle che vengono definite da loro bugie e allusioni su una presunta omosessualità e morte per AIDS, oltre alla descrizione dell’uomo come violento e misogino.
Pochi giorni dopo il rilascio di SanPa, la comunità di San Patrignano si era formalmente dissociata dallo spettacolo. Attraverso immagini d’archivio e testimonianze (180 ore di interviste), la docu-serie, spalmata in 5 episodi, narra la storia della comunità di recupero di San Patrignano, costituita nel 1978 da Vincenzo Muccioli a Coriano, nel Riminese.
I professionisti dietro le quinte
Realizzata dalla casa di produzione 42, la regia è affidata a Cosima Spender (Palio, Premio al Tribeca Film Festival 2015 per il Miglior Montaggio). Dello sviluppo, la scrittura e la produzione se ne è preso cura Gianluca Neri. Prodotto da Christine Reinhold, Andrea Romeo e Nicola Allieta, gli autori, oltre a Gianluca Neri, sono Paolo Bernardelli e Carlo Gabardini. Invece, è spettata a Valerio Bonelli la supervisione al montaggio (Philomena, Palio, Darkest Hour – Best Film -Academy Awards Nominee 2018).
SanPa: la sinossi
SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano narra l’origine del centro di recupero per persone con dipendenze dalle sostanze stupefacenti, fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli, carismatico uomo che diede forma a quello che era destinato ad affermarsi quale più grande centro riabilitativo per tossicodipendenti in Europa. Le testimonianze contenute, che si mischiano a materiale di repertorio nella docuserie, ripercorrono la storia che ha contraddistinto il fondatore e la creatura.
Si trattava di un uomo amato per i valori che incarnava, quali la speranza di un recupero, la lotta all’emarginazione, l’impegno per reintegrare le ragazze e i ragazzi, che hanno affollato la comunità di San Patrignano, nella società. Sul versante opposto, c’è chi gli ha indirizzato accese critiche, contestandogli, nello specifico, i metodi adoperati per tenere i tossicodipendenti lontani dalle droghe, tra cui l’utilizzo delle catene.
FONTE: BadTaste