Da idee (apparentemente) semplici possono nascere straordinari successi! LOL Chi ride è fuori ha confermato la regola non scritta sul piccolo schermo. Talvolta si è convinti che sia necessario creare chissà quale genere di straordinario capolavoro per attirare una vasta platea. In realtà, sul successo o meno incidono una serie di variabili, più o meno importanti.
Lo show targato Amazon Prime Video ha subito conquistato i favori degli utenti già iscritti al servizio on demand e i neo iscritti. Anzi, tanto l’idea ha funzionato da spingere parecchi estimatori a sottoscrivere appositamente un abbonamento. Certo, questo è il caso più “estremo”, ma l’appeal riscosso sugli spettatori è stato davvero notevole. Si è creato un vero e proprio effetto passaparola. Chiunque ne ha parlato e, complici gli stralci delle gag migliori portate in scena, è scoppiata una mania.
Il merito è da attribuirsi a due elementi, entrambi essenziali: la bravura dei concorrenti, la qualità del format alla radice. Al solito, le cose vanno di pari passo: una non può esistere senza l’altra e viceversa. Il mix riuscito ha ottenuto dei riscontri ben fuori dall’ordinario. Forse neppure le parti direttamente chiamate in causa potevano immaginare cotanto seguito.
Cosa ha scaturito il successo di LOL Chi ride è fuori? Innanzitutto il desiderio di muoversi controcorrente rispetto alla tendenza generale. Il clima che stiamo attraversando in Italia e nel mondo è davvero pesante. Sebbene il vaccino abbia mostrato la luce in fondo al tunnel, le traversie affrontate certamente ce le ricorderemo in eterno. In tanti ci hanno rimesso la vita per colpa del Coronavirus e le abitudini sono radicalmente mutate.
I piccoli piaceri del quotidiano, che prima davamo assolutamente per scontati, hanno smesso di essere tali. L’impossibilità di uscire, di andare a prendere fuori una boccata d’aria, di stringere i cari in un abbraccio ha messo e sta mettendo a dura prova le energie psichiche di ognuno.
LOL Chi ride è fuori ha avuto il coraggio e, perché no, l’incoscienza di rompere gli schemi. Rinchiudere nella stessa stanza dei comici celebri e di talento imponeva carattere, personalità da vendere. Se LOL Chi ride è fuori ci ha insegnato qualcosa è quanto sia importante sapersi ancora prendere poco sul serio.
Nelle puntate mandate in onda sulla piattaforma del colosso dello streaming hanno stemperato il clima e portato un po’ di sorriso nelle case. Forse in un periodo “normale” LOL Chi ride è fuori sarebbe sì piaciuto, ma non fino a questo punto. Non fino al punto da far gridare al fenomeno di massa.
C’era un evidente e comprensibile bisogno di ridere, o quantomeno di sorridere. Da abitazioni diverse, senza la possibilità di darsi ritrovo, seguendo gli episodi trasmessi su Amazon Prime Video in contemporanea, amici e parenti hanno avuto la parvenza di essere vicini. Scambiarsi le opinioni sugli sketch proposti, e divertirsi a suon di battute ha spazzato via il malumore, almeno in parte.
LOL Chi ride è fuori ha rappresentato una piacevole distrazione. Lo show prodotto da Amazon Prime Video è risultato virale in un battibaleno e mentre scriviamo si sprecano gli scambi di messaggi sui social da parte della community, tra meme e video divertenti. L’indice di popolarità e gradimento è schizzato rapidamente alle stelle.
I risultati in termini di visualizzazioni sono sintomo che gli spettatori vadano alla caccia di un intrattenimento leggero, per fuggire da questo interminabile calvario. Una continua, lenta agonia che in ogni angolo del globo la si sta passando, chiusi nelle rispettive abitazioni. Attraverso un confronto virtuale sulle bacheche dei social è nata pure una piccola discussione. A riguardo si sono create due distinte fazioni: tra gli entusiasti e coloro che sono rimasti impassibili (o quasi) dinanzi alle gesta dei protagonisti. Il dubbio è se LOL Chi ride è fuori sappia colpire nel segno: strappare grosse, grasse risate. La netta prevalenza sostiene di sì, anche se le voci fuori dal coro ce ne sono. Raccogliere il consenso unanime è del resto un’utopia, ma in tal caso si è andati vicini.
Gli spettatori rimasti piacevolmente colpiti da LOL Chi ride è fuori sono afflitti da una domanda specifica: sarà un esperimento una tantum oppure siamo giusto all’inizio? L’idea verrà ripresa oppure messa da parte, nella consapevolezza di essersi giocati ormai le migliori carte?
I dirigenti Amazon hanno accuratamente dribblato la questione. Non si sono sbilanciati in merito, ma, alla luce della popolarità del format internazionale, è lecito pensare che lo show verrà rinnovato almeno per una seconda stagione. Sebbene nella serie realizzata si respiri un chiaro senso di appartenenza all’Italia e di italianità, LOL Chi ride è fuori è un’idea importata dall’estero. Clamoroso è il consenso ottenuto in certi Paesi, tra cui segnaliamo il Giappone. Nella terra del Sol Levante sono giunti a un totale di nove stagioni. Se avrà pari fortuna nella nostra penisola ce lo diranno i posteri. Intanto, se non confermato è altrettanto vero che il gigante dei contenuti in streaming non ha escluso tale scenario.
Quando uscirà una eventuale stagione 2? Lo scoppio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e le misure di contrasto e contenimento della pandemia complicano, senza ombra di dubbio, le operazioni. Pertanto, niente va dato per sicuro, ma lo show comico potrebbe tranquillamente rifare capolino fra un anno, nel 2022, con le riprese degli episodi che avverrebbero già questa estate.
Guidato da Mara Maionchi e Fedez, il primo atto di LOL Chi ride è fuori prevede il seguente cast: Elio della band Elio e Le Storie Tese; Luca Ravenna; Angelo Pintus; Frank Matano; Michela Giraud; Katia Follesa; Ciro e Fru dei The Jackal; Lillo del duo comico Lillo & Greg, Caterina Guzzanti.
Il vincitore della prima edizione si è rivelato Ciro Priello, premiato con la somma di 100 mila euro da devolvere in beneficenza. Al momento non è dato sapere chi ci sarà nei prossimi episodi, anche perché una S2 è tuttora da formalizzare. Con ogni probabilità non rifaranno capolino i medesimi protagonisti della S1, in quanto non avrebbe il benché minimo senso per il format.