Serie TV

La Casa di Carta: quella volta in cui partecipò Battiato

Pubblicato da
Pier Joele

Franco Battiato se ne è andato ieri – martedì 18 maggio 2021 – all’età di 76 anni. Ciononostante, la sua musica e la sua arte rimarranno per sempre nel cuore e nella memoria del pubblico. Un talento poliedrico, capace di passare anche al cinema e, tra le varie esperienze, una riguarda la celebre serie televisiva La Casa di Carta.

La Casa di Carta: l’episodio musicale con Franco Battiato

Per riassaporare quel momento occorre tornare alla quarta stagione dello show Netflix. In una puntata del fenomeno cult La Casa di Carta si rende omaggio all’Italia, attraverso la musica di Franco Battiato. Più esattamente, si tratta del secondo episodio, intitolato Il matrimonio di Berlino. Gli spettatori assistono a un flashback, dove scoprono maggiori dettagli sul passato di uno dei volti principali, Berlino (portato in scena da Pedro Alonso), mentre viveva a Firenze. In tale appuntamento, egli convola all’altare con Tatiana (Diana Gómez). Durante le celebrazioni, tutti danzano al ritmo di Centro di gravità permanente, intonata dai monaci che ospitano lo sposo.

Del resto, le canzoni di Franco Battiato hanno accompagnato da sempre tanti importanti film. Il regista Nanni Moretti, ad esempio, ha optato spesso per le sue musiche, come Scalo a Grado. Il brano ha contribuito al successo dell’iconico scena sulla spiaggia in Bianca, pellicola datata 1983. Senza andare così indietro, i pezzi del cantautore hanno fatto da colonna sonora a Benedetta Follia (2018) di Carlo Verdone, in cui viene proposta La stagione dell’amore.

Lo stesso Battiato ha mostrato nel corso degli anni un profondo e sincero interesse sia verso l’immagine in movimento sia verso la regia. Tra gli anni 70 e 80, il musicista ha intrapreso la direzione dei videoclip dei suoi brani, come Bandiera Bianca e Up Patriots to Arms, per poi lavorare dietro la macchina da presa in qualche lungometraggio e calcare il set. Il primo da lui girato è stato Perduto amor (2003), di cui il mito appena scomparso ha pure curato la sceneggiatura (insieme a Manlio Sgalambro), il soggetto e la colonna sonora. Nel 1988 ha impersonato sé stesso, per un cameo di Una donna tutta sbagliata – una miniserie di Mauro Severino.

Looks like you have blocked notifications!
Condividi
Pubblicato da
Pier Joele
Argomento: La Casa di Carta