In prime time su Rai Uno approderà lunedì 3 maggio e, stando alle premesse, Chiamami ancora amore scatenerà l’indignazione di alcuni, dati i temi toccati. La rete ammiraglia della tv di Stato abbandonerà ogni cautela con una storia incentrata su un tema scomodo e delicato qual è l’aborto, e osa raccontare la maternità come rinuncia e non solo come stato di grazia. Una decisione importante, in grado di definire la propria vita.
Benché imperfette e talvolta autodistruttive, le donne sono da anni la colonna portante della serialità Rai, in contrapposizione al tradizionale modo di dipingere le protagoniste femminili, mettendone in luce i pregi e celandone un po’ i difetti, perché in qualche maniera, dovevano ergersi a eroine.
Non lo è il volto principale di Chiamami ancora amore, Anna, interpretata dalla bravissima Greta Scarano, già nota al grande pubblico per aver fatto parte del cast de Il Commissario Montalbano e, recentemente, vestito i panni di Ilary Blasi in Speravo de Morì prima, la produzione Sky che narra gli ultimi due anni di carriera di Francesco Totti.
Anna, la protagonista femminile di Chiamami ancora amore, è un personaggio ben lungi dal ritenersi senza macchia. Non riesce, infatti, a scongiurare la trasformazione dell’amore in odio, di porre a repentaglio, analogamente al marito Enrico (Simone Liberati), la tranquillità del figlio, messo in mezzo a una battaglia legale distruttiva e pericolosa per ciascuno dei soggetti coinvolti.
Il regista Gianluca Maria Tavarelli ha ringraziato la compagnia di Viale Mazzini per avergli concesso l’opportunità di rappresentare le vicende in assoluta libertà, senza censure. Gli ha fatto eco l’autore Giacomo Bendotti, con alcune anticipazioni inerenti alle tematiche più scottanti affrontate in tale fiction. In particolare, la pillola RU, un farmaco abortivo da assumere per via orale.
In un Paese teoricamente civile – ha dichiarato Bendotti – esiste per le donne un percorso a volto parecchio tortuoso e irto di ostacoli per giungere a un risultato che dovrebbe essere completamente naturale e garantita. In merito, Greta Scarano ha descritto Anna come una donna considerevolmente distante da lei.
Ha rinunciato a fare ciò che desiderava nella vita, cioè il medico, per conseguire subito la laurea in quanto ha un figlio di cui occuparsi. Scarano si è detta decisamente attenta a non procreare poiché la sua carriera e realizzazione personale hanno la priorità. Non gli interessava dare alla luce un figlio e vale lo stesso per Anna, che vede il suo mondo tanto sconvolto.