In questi giorni drammatici che si stanno vivendo nel mondo e in particolare nel nostro paese, a causa dell’emergenza da Coronavirus, ci sono diverse opinioni riguardo il modo con cui si sta affrontando il problema.
Beppe Fiorello: c’è davvero poco da festeggiare
In questi giorni c’è chi cerca di distrarsi e trovare spensieratezza dai balconi, il tempo e le temperature miti favoriscono ancora di più questo fenomeno; c’è, invece, chi tenta di sfruttare il momento drammatico per ottenere qualche link in più sui social per farsi notare.
E’ intervenuto sull’argomento Beppe Fiorello, che fa notare che c’è davvero poco da festeggiare, anche nelle città dove il dramma non c’è stato e, si spera, non ci sarà. Immaginate, però, cosa le persone di Bergamo e di Brescia o delle Marche possono vedere dai loro balconi.
Va bene che sia stato fatto il primo e il secondo giorno, va bene farlo una o due volte per i medici italiani che ringraziamo tantissimo, ma ballare dalle 18,00 in poi, tutti i giorni, mentre, alla stessa ora, viene diramato il bollettino straziante dei contagiati e dei morti, è davvero una cosa brutta e irrispettosa verso chi vive questa situazione drammatica.
All’inizio cantare dai balconi era solo una bella iniziativa, ora si fa a gara a chi la fa più grossa. Almeno proviamo a cambiare orario, questo non farà cambiare i numeri dei contagiati o dei morti, ma si vivrebbe con uno spirito diverso. Anche stare in silenzio non farà cambiare le cose, ma sarà segno di rispetto per chi ha un parente in ospedale e non può vederlo, per chi perde i genitori, per chi soffre, per i preti che mettono un tablet sulle bare per far arrivare al defunto un addio.
Ecco il messaggio di Beppe Fiorello, che è il pensiero anche di una parte dell’Italia:
- Camion militari per portare le bare dei morti e ancora si canta sui balconi, si fanno battutone spiritose su questa tragedia epocale, si fanno Happening sui social. Dobbiamo fare tre giorni di lutto nazionale, rispetto per i morti e le loro famiglie, social si ma senza fare festa”.