Aurora Leone dei The Jackal ha denunciato uno spiacevole episodio di misoginia accaduto alla cena precedente la partita del cuore dalla quale è stata cacciata soltanto perché è donna.
Aurora Leone cacciata dalla partita del cuore perché donna
Aurora Leone dei The Jackal è stata vittima di un atto di maschilismo e misoginia incredibile alla vigilia della partita del cuore che si terrà oggi tra la Nazionale Cantanti ed i Campioni per la ricerca e verrà trasmessa per la prima volta sui canali Mediaset.
La ragazza era con Ciro Priello alla cena che precede l’evento quando è stata allontanata dal direttore generale della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini, il quale le ha detto che doveva alzarsi, in quanto le donne non giocano.
A quelle parole, Aurora ferita nel profondo, ha provato a replicare dicendogli che non era lì come accompagnatrice di Ciro bensì come giocatrice visto che era stata regolarmente convocata e le erano state chieste anche le misure per il completino.
Pecchini non ha voluto sentir ragioni e addirittura ha rincarato la dose con queste parole: “Ma tu il completino te le puoi mettere pure in tribuna, che c’entra. Le donne non giocano. Queste sono le nostre regole e se non le volete rispettare dovete uscire da qua”. E siamo stati cacciati dall’albergo per questo motivo”. A raccontare lo spiacevole episodio è stata la stessa Aurora con una serie di instastory.
Diversi cantanti si sono scusati con Aurora Leone
La denuncia di Aurora Leone è davvero forte e fa comprendere come in alcuni ambiente non si è ancora sradicata la mentalità maschilista secondo la quale le donne non capiscono nulla di calcio e non possono giocarci.
Per fortuna, non tutti la pensano come il direttore Pecchini ed infatti, diversi cantanti della Nazionale hanno espresso solidarietà ad Aurora scusandosi per l’accaduto.
Tra questi ci sono Eros Ramazzotti e Andro dei Negramaro, il quale ha anche minacciato di non scendere in campo se la Nazionale non si scuserà. Oltre a loro si sono scusati, il social media manager della Nazionale Cantanti, Stefano Fisico e di Andrea Bettelli a nome della Fondazione per la ricerca sul cancro.